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Suono della solitudine

La cantautrice Ariete e la musica che parla ai giovani dei giovani


Paranoie, Difetti, Pensieri, Lacrime, Incertezze.



Sono alcuni dei concetti che l'artista ventenne romana Arianna del Ghiaccio, in arte Ariete, ha espresso nei testi delle sue canzoni pubblicate nel corso della sua carriera. I suoi versi raccontano spesso la quotidianità di Arianna e il suo modo di reagire all'immensa forza della vita che ogni giorno la mette alla prova. La sua poesia trasmette sincerità e talvolta anche conforto per l'ascoltatore, il quale si rispecchia nei testi e smette di sentirsi “strano ed estraneo” agli occhi di un mondo, invece, all’apparenza perfetto. Il tema della perfezione è distante dalla filosofia di Ariete ed è l’emotività espressa in ogni sua canzone a renderle uniche. Le canzoni raccontano di lei, senza mai dover necessariamente mettere a confronto la propria vita con quella delle altre persone, le quali ci appaiono, dall'esterno, belle e irraggiungibili, ma che alla fine non sono che la punta dell'iceberg. Certe volte pensiamo che la vita dei nostri idoli sia così perfetta e lontana da noi, ma non è così. Sono essere umani che respirano come noi, mangiano come noi e soprattutto hanno le nostre stesse debolezze. Ognuno di noi è diverso e affronta le difficoltà come meglio crede: c'è chi è dieci passi avanti e le risolve senza nessuna preoccupazione e c'è chi, invece, è tormentato dalle proprie insicurezze, che lo distruggono dall'interno giorno dopo giorno, facendolo sentire, nel corso del tempo, sempre più estraneo.


Ma non c'è nulla che non va in noi.


È vero, spesso non siamo cosa vorremmo, ma ognuno, nel suo piccolo, si deve ritenere fortunato, fortunato di essere diverso, fortunato di porsi più domande di quante siano le risposte disponibili. Certe volte ci sentiamo piccoli pesci in un mare infinito: minuscoli e soli, senza nessuno accanto che ci ascolti, ma che soprattutto ci capisca o che possa immedesimarsi in ciò che proviamo. Ma non servono grandi gesti, grandi consigli sulla vita. A volte basta una spalla su cui poggiarsi, un abbraccio per ripararsi dal freddo. Tanti ragazzi credono di non avere qualcuno al loro fianco e, in effetti, come dar loro torto. Il mondo ti porta a credere che uno come te nella società non potrà mai trovare posto, come fossi uno scarto. Ariete e tanti altri artisti si soffermano ogni giorno su questo. Con la musica (come fanno altri usando diversi mezzi espressivi) vuole dirci che non esistono persone di serie b, che non si deve giudicare qualcuno per la propria identità, che ogni virgola, posta in parti diverse nel testo della vita, è unica e dà un senso diverso ad ogni essere umano. Molte volte ci fermiamo appena davanti al tesoro, eppure ci basta scavare quel metro in più per trovare ciò che cerchiamo; per un motivo o per un altro, però, pensiamo che nulla potrà mai cambiare. Certe volte basta alzare lo sguardo, fermarci un secondo e scrutare, anche con la coda dell'occhio, che c'è tutto un mondo intorno a noi. Un mondo fatto, sì, di persone che cercheranno di metterci in difficoltà, ma allo stesso tempo ci sarà qualcuno che ci porgerà ogni volta la mano per rialzarci, che crederà in ciò che faremo e che guarderà ogni nostro difetto come qualcosa di unico.


Siamo giovani, nuovi come il masso che man mano iniziamo a sentire sulle nostre spalle in questo mondo che stiamo iniziando a conoscere.


Ricorda però... portare un masso in due renderà la vita più facile.

... Hai dato tutto alla vita e lei

Non ha niente da darti

E le mie braccia sono un luogo In cui potrai ripararti, giuro...

-Ariete-


Federico Molinari 5Q

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