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La Divina Commedia di Tedua

di Sofia Stanghetti

"Lasciate ogni speranza o voi che entrate nella scena": con queste parole il nostro pensiero va subito ad una delle opere più note della letteratura italiana, in particolare al terzo canto dell’Inferno, dove Dante, accompagnato da Virgilio, si avvia verso l'entrata del regno infernale. Ma qualcosa nei versi stona, ed è proprio in quella "scena" che la poesia della famosa terzina dantesca precipita in un complesso moderno e totalmente diverso da quello che siamo abituati a leggere. La citazione infatti non è della Divina Commedia ma della canzone Intro dell'album di Tedua, dal titolo "La Divina Commedia".


Il cerchio dei Lussuriosi: Paolo e Francesca, William Blake, incisione, 1827
Il cerchio dei Lussuriosi: Paolo e Francesca, William Blake, incisione, 1827

L’album è uscito il 24 maggio del 2024, dopo cinque anni di silenzio da parte del cantautore genovese. Traccia dopo traccia si avverte tutto il dolore e la fatica che Mario Molinari, proprio come Dante, ha affrontato, veri e propri inferni tra dannati e anime sofferenti della sua vita. Già dal titolo si capisce l'impostazione dell'album: richiamando costantemente il capolavoro della letteratura, Tedua dissemina per le 24 tracce citazioni e riferimenti nascosti . I suoi testi viaggiano su due livelli diversi: il primo più diretto e facile da comprendere, il secondo più profondo e complesso. I riferimenti al sommo poeta non sono eccessivi ma, di tanto in tanto, richiamano l'attenzione degli ascoltatori.


Tedua conduce i fan attraverso i suoi inferni e, risalendo verso il Purgatorio, spera di abbandonarli per aprire insieme a noi le porte del Paradiso.  Molti sono gli elementi dell'inferno dantesco tra cui i richiami  al fiume Stige e alla città di Dite all'interno della seconda traccia "Paradiso Artificiale" e  ai lussuriosi in "Hoe". Più complessa è l'interpretazione della quinta traccia: "Angelo dell'Inferno". Come Dante, Mario è entrato nella selva oscura e ha iniziato a combattere contro i suoi demoni ma, come cita all'interno del brano, "anche gli angeli hanno il proprio inferno" e persino loro possono precipitare all'interno di esso, proprio come è successo a Lucifero, l'angelo più luminoso tra tutti, che, dopo una disputa con il Signore, viene scaraventato al centro della Terra dando origine all'Inferno. Il viaggio prosegue fino alla dodicesima traccia, "Verità", dove incontreremo gli ignavi, coloro che non si schierano e che in vita non hanno saputo prendere una decisione; questi non sono degni nemmeno di aver un posto in uno dei cerchi e sono quindi destinati a rimanere nell'Antinferno per l’eternità. La quattordicesima traccia, "Lo-fi for U", corrisponde quasi al trentesimo canto del Purgatorio, in cui Dante viene abbandonato da Virgilio, che da lì in poi non potrà proseguire con lui verso il Paradiso. Tedua in questo brano ringrazia i suoi più cari amici, come Bresh, Rkomi, Izi o Sfera Ebbasta congedandoli insieme ai propri "Bagagli", prima di entrare in Paradiso.

“L’attesa in Purgatorio ci ha stremati“, si legge nel testo di Outro Paradiso "ma siete cresciuti e io sono cresciuto con voi. Grazie per la fiducia, ora mi aspetta il Paradiso".  Il viaggio si conclude con il Paradiso, "un viaggio verso la consapevolezza" e la maturità di Tedua.


Nell'ultimo atto dell'album sono presenti otto tracce tra cui due con voci femminili. Per la canzone che porta il nome della donna amata da Dante, e a mio avviso la più preziosa del suo lavoro, il cantante viene aiutato dalla voce di Annalisa, creando un botta e risposta,descrivendo una relazione tormentata. Il testo affronta i temi della vulnerabilità e dell’auto-riflessione. Tedua parla della paura dell'abbandono e della necessità di mettersi al primo posto, mentre Annalisa rappresenta la voce della ragione e della maturità.


Sofia Stanghetti 4D

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