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di Federico Molinari

IMMOBILI COME TRINCEE

Niente di nuovo sul fronte occidentale, uno dei film più premiati alla notte degli Oscar del 2023


Il lungometraggio, scritto e girato da Edward Berger, è ambientato nel 1917 nel vivo della Prima guerra mondiale in Germania, e racconta la storia del giovane soldato Paul Baumer che, insieme ai suoi compagni, decide di andare a combattere al fronte.

Il film si apre con una grande euforia da parte dei giovani che non vedono l'ora di partecipare al conflitto, spinti dagli adulti e dai loro discorsi motivazionali che li indirizzano sempre di più a sognare il campo di battaglia: uno di quei sogni dai quali non ti vuoi mai svegliare e in cui vorresti ritrovarti per essere veramente felice.

Tutto questo entusiasmo si placa appena giungono sul fronte occidentale, in una delle trincee che decide il futuro di una nazione. Lì i ragazzi si misurano con la dura vita del fronte e scoprono la verità, se si può chiamar così, della vita del soldato che giorno per giorno conta i minuti che lo separano da una morte che appare, ora, certa.

Le emozioni, che traspaiono dagli occhi di ragazzi innocenti, sfumano rapidamente: dalla luce che li rendeva pieni di vitalità e consci di avere un loro posto e un proprio obiettivo, si ritrovano, in trincea, nell'aria inquinata dalla cenere delle artiglierie, nell'odore del sangue dei soldati e nel suono delle urla di dolore che ricoprono il campo di battaglia.

Tutto ciò diventa il loro quotidiano e quel sogno è diventato il loro peggior incubo; più tempo trascorre, più diventano come il fango che ricopre il loro viso.

Prima un compagno, poi un altro; cadono tutti prima o poi. La guerra se li porta via e non ci sarà mai tregua per coloro che vanno a combattere.

Milioni partono e salutano per l'ultima volta i loro cari, perché in ogni caso non faranno mai ritorno completamente: i fortunati lasceranno sul campo di battaglia il loro corpo e potranno finalmente trovare pace, ma c'è chi invece, lì in battaglia, lascerà la propria anima e vivrà gli anni seguenti tormentato dai suoi fantasmi.

I nostri protagonisti sono alcuni dei tanti ad essere stati rapiti dall’egoismo dell'uomo, e viene loro inflitto questo dolore per colpe che appartengono a ben altre persone.

La guerra è combattuta da innocenti ma decisa da uomini seduti dietro una scrivania, in stanze immense e decorate.

Loro sono coloro che la guerra la architettano, la modellano a loro piacimento e si abbelliscono il petto con medaglie sporche del sangue dei loro uomini.

Paul Baumer è uno dei tanti che ha deciso di morire l'istante stesso in cui ha deciso di partire, senza saperlo, con la speranza tipica di un giovane, che lo ha portato a rimanere fanciullo a vita.

Vite diverse, mestieri diversi ma uguali davanti ad un campo di battaglia, ogni personaggio che si incontra è più o meno simile agli altri: stesse ambizioni, stessa speranza e stessi occhi vuoti, uccisi prima ancora che se ne uccida il corpo.


Il film è crudo, violento e reale, le scene descrivono molto bene le sensazioni che quei soldati avranno provato. Le urla, il sangue, i corpi uno sopra l'altro lasciano un’impronta nella mente e ti rendono anche un po' colpevole di tutti quei mali.

Giorni senza fine, mesi senza fine e una guerra senza fine: il tempo sembra immobile, anche lui spaventato di fronte all'orrore di una pagina di storia,

simile a tante altre pagine di un libro che l'uomo si è dimenticato di leggere.


Federico Molinari 5°Q




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