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di Sofia Stanghetti

C'è ancora domani: l'esordio alla regia di Paola Cortellesi

A qualche mese dall'uscita di "C'è ancora domani" è chiaro a tutti che Paola Cortellesi non sia solo una grandissima attrice e comica, ma anche una straordinaria regista, in grado di raccontare uno spaccato di vita reale, entrando nel cuore di milioni di spettatori italiani.


La storia è ambientata nel dopoguerra, la protagonista, Delia, deve districarsi tra i doveri quotidiani di una donna di umili origini, dove alle difficoltà oggettive del tirare avanti mentre la guerra lascia ancora i suoi strascichi, si somma il totale asservimento alle figure maschili poiché, essendo donna, conta poco o nulla. In giornate che passano tra lavoretti, dedizione alla famiglia e violenze domestiche, con l'unica distrazione delle chiacchiere ritagliate con l'amica Marisa e l'ex amore di gioventù, si fa strada in Delia la consapevolezza di valere qualcosa di più del poco che è costretta ogni giorno a sopportare. Una misteriosa lettera sembra però aprire la speranza a un futuro migliore.

Quella di Delia è la storia di una donna che riesce a modo suo a reagire al patriarcato e ad una vita ingiusta, provando a riconquistare una dignità che le è stata portata via senza che se ne rendesse conto. La regista, oltre a giocare con il bianco e nero, dà ampio spazio alla musica che talvolta assume una valenza narrativa, trasformando con grande coraggio alcune sequenze in balletti - gli schiaffi del marito a passo di danza - o momenti più leggeri - la cioccolata che annerisce i denti -. Nella svolta finale del film, che arriva senza essere preceduta da alcuna battuta, c'è una speranza, un monito per il futuro. Il motivo dell'emancipazione di Delia è stato poter partecipazione alle elezioni del 1946. "C'è ancora domani" annulla il tempo e usa lo spazio di Roma, le sue corti chiuse a mo' di quinta teatrale come un palcoscenico: uno spazio artificioso sul quale siamo saliti tutti, e dentro il quale la nostra Delia si trasforma forse nella madre di tutte le donne di domani. In questo cast stellare, oltre alla presenza della Cortellesi nel doppio ruolo di regista e protagonista, troviamo Valerio Mastrandrea come non l'abbiamo mai visto nel ruolo del marito, Emanuela Fanelli, ovvero l'amica di Delia, ed infine la portatrice di luce la figlia Marcella, interpretata da Romana Maggiora Vergano. Ricoprono un ruolo importante anche il suocero Ottorino, che rappresenta in tutto e per tutto l'uomo di quell'epoca - Giorgio Colangeli -, e la proprietaria della merceria Paola Tiziana Cruciani che rappresenta il simbolo dell'emancipazione.                                                               

                                                                                        Sofia Stanghetti 3D

 

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